Identificato il punto esatto di nidificazione, i biologi hanno proceduto allo spostamento delle uova in uno spazio idoneo e sicuro, la poco distante spiaggia libera “ex colonia Varese” di Milano Marittima (RA). Ma… perché spostare il nido? Perché si trovava in una situazione di pericolo, essendo a pochi metri dalla battigia, e di conseguenza dall’acqua, e perché proprio sotto la prima fila di ombrelloni e lettini. Entrambi aspetti critici per la sopravvivenza delle uova.
Lo staff di biologi ha inizialmente studiato e misurato il nido originale creato dalla madre, contato e messo in sicurezza le uova all’interno di un contenitore dedicato. Le uova deposte erano ben 91! La procedura è stata svolta con particolare attenzione, mantenendo lo stesso ordine in cui le uova erano state ritrovare nel nido e trattandole con accorgimenti specifici per non danneggiarle. Tutto questo è stato possibile anche grazie all’esperienza maturata negli anni e alle autorizzazioni concesse dal Ministero competente alla nostra associazione per intervenire
in queste situazioni.
Le uova sono state traslocate nella spiaggia libera ed è stato ricostruito un nuovo nido identico a quello deposto dalla madre, posizionandole tra i 20 e 40 centimetri di profondità. E poi… e poi è partita l’attesa! Il monitoraggio H24 del nido è stato portato avanti grazie al prezioso supporto di più di 100 volontari
affiancati dal nostro staff
con 4 turni giornalieri da 6-8 ore ciascuno. Una risposta davvero eccezionale dal territorio
per il primo nido mai documentato per questa specie in Emilia-Romagna. I numeri parlano da soli, migliaia di persone curiose e affascinate sono passate al presidio
del nido, chiedendo più informazioni su questo fenomeno e ricevendo preziosi suggerimenti su come comportarsi in situazioni come queste in futuro.
Il cinquantesimo giorno, ormai prossimi al periodo di schiusa, volontari e biologi hanno costruito un vero e proprio corridoio per indirizzare le tartarughe neonate verso il mare. E finalmente…il 22 agosto la schiusa è avvenuta intorno alle nove di sera, dove sono nate ben 81 uova su 91 con un tasso di schiusa del 90%, un risultato notevole! I biologi hanno valutato lo stato di salute degli esemplari neonati, risultando in ottime condizioni di salute hanno infatti raggiunto il mare senza alcun problema.
Un sentito ringraziamento va a tutti i volontari, il Parco del Delta del Po, la Capitaneria di Porto di Cervia e di Ravenna, il Comune di Cervia, la Fondazione Cervia In per il turismo e i Carabinieri Forestali di Punta Marina (RA) per il costante e prezioso supporto durante questo evento così unico per la Regione Emilia-Romagna!
Grazie!